Storia e cultura di Avellino

Storia e cultura di Avellino

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Passeggiando in giro per la città di Avellino noteremo che confina con un’altra città ovvero Atripalda che se non fosse per il cartello di confine sembrerebbe un prolungamento della stessa Avellino, ebbene anticamente, al tempo della fondazione era proprio questa la vera città di Avellino sorta per mano degli irpini. Il nome Abellinum le fu attribuito dai Romani che ne presero possesso come loro colonia nel 293 a.C. ma fu solo l’ultimo di una sfilza di nomi che furono attribuiti alla città. Quindi diciamo che l’effettivo fondatore della città nota poi come Avellino fu Silla che sterminò gli irpini e riorganizzò il piano urbanistico. La città prosperò fino all’arrivo dei barbari a cui si susseguì il dominio dei Longobardi (571) periodo nel quale si suppone che fu spostata dove attualmente sorge. L’epoca longobarda segnò il fiorire della città, fu eretto un castello e la città circondata da delle alte mura. Tuttavia non fu la fine degli attacchi poichè nel 969 fu il turno del Principe Pandolfo che s’impadronì di Avellino seguito dai Normanni che diedero qui vita al regno delle Due Sicilie.

La dominazione normanna terminò nel 1194 con Enrico VI di Svevia si susseguirono anni di battaglie, lotte, conquiste e cambiamenti. Nel XVI secolo fu fondata l’Accademia chiamata “dei Dogliosi” e nel 1581 subentrò la casata dei Caracciolo che fecero fiorire l’arte e la cultura ad Avellino, numerose famiglie importanti vennero da tutt’Italia per rendere omaggio alla famiglia. La rivolta di Masaniello però strappò il castello ed il feudo al Principe di Avellino anche se i Caracciolo non tardarono a ripristinare il proprio potere e a giustiziare i ribelli. La storia di Avellino a questo punto si compone di rivoluzioni e ribellioni, è il 1820 e Ferdinando di Borbone è costretto a concedere la Costituzione. La città purtroppo vede il suo progresso economico e culturale rallentarsi fino a fermarsi bruscamente a causa di un primo grave sisma nel 1930 poi fu bombardata dagli Alleati nel 1943 per bloccare le truppe naziste ed infine un altro terribile sisma nel 1980 la mise in ginocchio. Solo dopo quest’ultimo terribile fenomeno Avellino ha cominciato a riprendersi ed ad attuare i piani di sviluppo e progresso che l’hanno fatta crescere e l’hanno rinnovata.

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