Guida Turistica Novara
Sebbene il termine di origine non sia certo, Novara, nella sua etimologia, presenta un certo accostamento al concetto di nuovo, novità, cosa che probabilmente è dovuta all’usanza dei romani che assegnavano tale termine alle colonie appena conquistate. Infatti, Novara fu di fatto “fondata” da questi ultimi, dando così cittadinanza alle popolazioni galliche della zona, le quali occupavano la regione esattamente di mezzo tra due centri molto importanti: Vercellium e Mediolanum. Il suo destino cadde nell’oblio con la conquista da parte dei Longobardi, per poi divenire prima contea e poi libero comune, il quale entrò a far parte dell’alleanza della Lega Lombarda avversa al Barbarossa. Per sua stessa accettazione, entro a far parte del dominio dei Visconti, dunque di Milano, e di conseguenza dei loro successori, gli Sforza. Sebbene fosse stata occupata dai Savoia, con la pace di Utrecht divenne parte integrante dell’Impero Asburgico. Sul suo suolo, i Piemontesi conobbero una sanguinosa sconfitta contro gli austriaci, ma tale disfatta, conosciuta come Battaglia di Novara, fu probabilmente il fattore scatenante del Risorgimento Italiano.
I luoghi di maggiore interesse della città sono principalmente religiosi. Tra essi troviamo la Basilica di San Gaudenzio, la cui cupola fu progettata dall’Antonelli, nonché la Cattedrale di Santa Maria Assunta, loco vescovile e Duomo della città, con annesso Battistero. Sempre vicino al Duomo si può trovare il Broletto, antico centro storico politico della città. In Piazza Martiri invece ritroviamo il simbolo dell’antica dominazione milanese sulla città, ovvero il Castello Visconteo-Sforzesco, la cui struttura e le mura sono ancora quasi completamente integre e ben conservate, tanto da essere uno dei principali centri di turismo della città medesima. Per chiunque desiderasse di visitarla, in qualsiasi periodo dell’anno, magari si prenoti una bella visita al Teatro Coccia, vera esaltazione dell’Arte teatrale, sempre aperto e sempre disposto ad accogliervi. Infine, indichiamo l’ossario dedicato ai caduti nella Battaglia della Bicocca, il quale ha una particolarissima forma piramidale.