Rimborsi per ritardi aerei anche per voli extra europei

Di recente, la Corte Suprema ha sentenziato che tutti i passeggeri in ritardo a bordo di compagnie aeree non UE possono richiedere il risarcimento in merito alle coincidenze perse al di fuori dell’Europa. Sicuramente si tratta di un’ottima notizia per i viaggiatori di tutto il mondo pervenuta in seguito a una recente sentenza che ha visto coinvolta la compagnia aerea Emirates con una richiesta di pagamento di un risarcimento ai viaggiatori che hanno perso le rispettive coincidenze, dopo aver volato con Emirates da una meta londinese.

Grazie a questa sentenza, tutti i passeggeri avranno diritto a un rimborso per ritardo aereo ai sensi del regolamento europeo anche nel caso in cui il volo non sia gestito da un gruppo aereo dell’UE o all’interno della stessa Unione Europea. Precedentemente, ogni ritardo registrato al di fuori dei paesi europei non veniva risarcito con nessun indennizzo pecuniario. Adesso, invece, per ottenere il rimborso per il disagio subito, il volo di connessione mancato deve essere il risultato di un ritardo nell’arrivo da un paese europeo.

Cosa succede esattamente?

Per fare un esempio che chiarisca il concetto, immaginiamo di partire dall’aeroporto del Regno Unito, paese UE, verso Abu Dhabi con scalo a Dubai e, una volta giunti a Dubai, il volo porta un’ora di ritardo causando la perdita della coincidenza da Dubai ad Abu Dhabi. Il successivo volo per raggiungere la destinazione (Abu Dhabi) è disponibile solo più tardi con arrivo ad Abu Dhabi fino a 5 ore dopo l’orario di arrivo concordato in origine. Secondo le normative precedenti alla sentenza, il passeggero coinvolto in questo disguido aereo di questo genere non avrebbe avuto nessun tipo di risarcimento a causa del volo originario, in partenza da una destinazione europea (nel nostro caso il Regno Unito), in ritardo solo di un’ora (e quindi non prevedendo alcun tipo di rimborso per ritardo aereo in quanto inferiore alle 3 ore).

Però, a causa di questo piccolo ritardo, l’arrivo verso la meta finale (nel nostro caso Abu Dhabi) è stato ritardato di oltre 5 ore complessivamente. Di conseguenza, secondo i regolamenti dettati dalla nuova sentenza, il passeggero ha diritto a un risarcimento (in merito alle 5 ore di ritardo) pagato dalla compagnia aerea in base alle normative dell’Unione Europea.

Come aiutare i passeggeri?

Quando si verificano situazioni del genere, i passeggeri meno esperti e competenti in materia legale aerea, purtroppo, entrano facilmente in panico non sapendo quali iniziative intraprendere. Sicuramente, a tali viaggiatori spetta di diritto un rimborso per ritardo aereo che non sempre viene “elargito” facilmente dalle compagnie aeree. Secondo la normativa europea vigente, il risarcimento può arrivare fino a 600 euro in base alla tratta e al disagio subito. Per avviare le relative pratiche di rimborso è sufficienti rivolgersi ad enti online, come www.flycare.eu che ha l’obiettivo di aiutare i passeggeri ad ottenere un equo rimborso per ritardo aereo e assicurare un giusto trattamento da parte delle compagnie aeree intraprendendo opportune azioni legali. Con Flycare non verrà addebitata nessuna spesa pecuniaria anche se il reclamo non andrà a buon fine!

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