Scopriamo il Diving di Marsa Alam
Forse il dugongo non farà capolino, ma gli amanti del diving possono contare sulle bellezze della barriera corallina e su tante tartarughe e delfini che faranno compagnia alle escursioni nel Mar Rosso. Leggenda o realtà? Sul web ci sono tantissime storie circa il dugongo, il mammifero marino di colore grigio chiaro e dalla gran stazza: secondo alcuni studiosi, addirittura, la figura mitologica della sirena incontrata dagli antichi navigatori deriverebbe proprio dalla visione di esemplari femmine di queste “mucche di mare” in periodo di allattamento. Quello che purtroppo è vero è il rischio estinzione di questo animale, a causa soprattutto di una caccia indiscriminata portata avanti negli anni passati. Oggi, quindi, esistono relativamente pochi esemplari di dugongo e, tornando alle “storie”, pare che molti di essi vivano nel Mar Rosso, a poca distanza dalle coste di Marsa Alam.
Questa è solo una delle attrazioni di questa perla del Mar Rosso, che offre tantissimi spunti interessanti ai turisti amanti del lusso (con villaggi dotati di ogni tipo di comfort, come il Gorgonia Beach) e soprattutto agli appassionati del diving, perché la vita marina in quest’area è incredibile e la maggior parte dei siti di immersione è ancora incontaminata, con straordinarie barriere coralline (e, soprattutto, meno folla rispetto a Sharm El Sheikh e Hurghada).
Se, infatti, il dugongo potrebbe mostrarsi un po’ restio e nascondersi, le “alternative” non mancano: tartarughe, delfini e una grande varietà di squali (martello, longimanus e chitarra, tra gli altri) sono di casa nelle baie egiziane e renderanno davvero unica l’esperienza in mare.
I siti di immersione a Marsa Alam per esplorare le meraviglie del Mar Rosso meridionale sono tanti e famosi, come Elphinstone Reef o Dolphin House. Il primo è uno dei migliori siti di immersione nel mondo, riservato ai soli subacquei esperti, con una parete spettacolare e un’incredibile vita marina; Sha’ab Samadai è invece la “casa dei delfini”, dove è possibile nuotare a stretto contatto con queste creature intelligenti e affascinanti.
Ma il sito più popolare è forse Abu Dabbab, una baia poco profonda che ospita le grandi Tartarughe Verdi e dove, se si è fortunati, si possono incontrare anche i dugonghi. Questo è un ottimo posto per lo snorkeling e anche per la fotografia subacquea; in tema di scatti, merita una menzione il relitto dell’Hamada, una nave di 65 metri affondata nel 1993 a poca distanza dalla riva che oggi è diventata parte integrante della vita marina.
Per chi non dovesse ancora averne abbastanza, ci sono poi eccellenti siti di immersione di classe mondiale che possono essere raggiunti con semplici gite di un giorno da Marsa Alam, oppure – per i più esigenti – si può prenotare un viaggio crociera di un paio di giorni e allungarsi verso i fondali più remoti di Rocky Islands, St. John’s Reef, Brothers Island, Daedelus Reef e Geziret Zabargad, riservati per subacquei esperti.
I meno esperti e gli amanti di snorkeling non resteranno delusi, comunque: oltre ai siti citati, c’è anche la possibilità di fare brevi gite di un giorno per esplorare i luoghi migliori a Marsa Alam, ma basta anche indossare la maschera e allontanarsi un po’ dalla spiaggia per iniziare a scoprire le bellezze del mare, a cominciare dalla vivacità dei coralli variopinti.
Chiudiamo con qualche consiglio pratico sul diving a Marsa Alam: innanzitutto, attenzione alla visibilità nei mesi di aprile e maggio, che potrebbe essere influenzata negativamente dalla ricca presenza stagionale di plancton (che però, d’altra parte, attrae mante e squali balena). La temperatura dell’acqua è mediamente alta e la più fredda si registra a gennaio, quando il termometro segna in media 24 gradi centigradi; infine, da novembre a febbraio il vento può essere forte e il mare molto mosso, al punto di impedire le immersioni in mare aperto (ad esempio all’Elphinstone Reef).