Ristoranti d’Alta Quota, tra neve e caldi menù
Mangiare in alta quota è un rito. Molti sono i ristoranti d’alta quota che offrono specialità tipiche locali, pensate non solo per nutrire ma anche per contrastare il freddo. Alcuni offrono invece menu’ abbastanza insoliti. Ristoranti ad alta quota sono numerosi e per tutte le tasche in quasi tutti i comprensori sciistici. Un’offerta che va dalla preparazione di prodotti tipici locali a menù particolari e tocchi d’alta cucina. Qualunque sia lo chef, qualunque sia il cuoco, un ristorante ad alta quota vi farà assaporare anche i sapori già noti in un modo del tutto nuovo.
La Marmite, St. Moritz, Svizzera francese.
Non solo d’alta quota, questo è un vero e proprio ristorante d’Alta Cucina. All’interno della stazione sciistica di Corviglia, raggiungibile tramite funicolare, tovaglie bianche e candelabri in argento per un menu’ che definire insolito per un ristorante ad alta quota è un eufemismo. La prima portata offerta dallo chef? Una Zuppa d’Aragosta. Incredibilmente, il caldo aroma di mare si sposa alla perfezione con le cime innevate.
Chalet Etoile, Cervinia.
Un ristorante rustico sopra Plan Maison, gestito da una signora svedese assieme al marito Cesare, il cui nome è stato da tempo sostituito con Ulla, il nome della proprietaria. Anche qui compare il pesce: una zuppa con un brodo piccante a base di cozze e scampi. Al momento del conto, prima di lasciare il rifugio, dalla bottiglia di grappa che staziona sul bancone vi verrà offerto il sorso dell’arrivederci.
L’Oxalys, Val Thorens, Francia.
Un ristorante ad alta quota riconosciuto dalla Guida Michelin. Sapori d’alta gastronomia fra cui spiccano, nel Gran Menù Perron, il capriolo in fieno, cardamomo, cacao e buccia di clementine od il dessert in polvere congelata di cioccolato puro. Nel Menù La Lauze, a base di pesce di lago, si nota ancor di più la vena asiatica delle creazioni dello chef: triglia al curcuma soja ed alghe, o pesche di lago in salsa di pistacchi aromatizzato con citronella e zenzero.
