Il nudismo come terapia: ecco dove e perché
Il nudismo non è soltanto un’esclusiva delle spiagge, dove magari ci si spoglia semplicemente per evitare l’abbronzatura a “zone”. Dalla prima metà del Novecento molti studiosi hanno dedicato tempo e ricerche ad approfondire come il solo fatto di stare nudi, in particolare nei campi naturisti, potesse contribuire positivamente alla salute psicofisica degli individui; insomma, a indagare il nudismo come terapia.
I benefici del nudismo
Bisogna intanto premettere che si parla di effetti benefici del nudismo in particolare in apposite strutture, dei veri e propri campeggi naturisti, che godevano di grande diffusione tra gli anni 60 e 70 del secolo scorso. In questi vennero condotte alcune ricerche e indagini, arrivando alla conclusione (che pare ovvia) che per molti la possibilità di essere nudi in un contesto sociale aiutava a migliorare le relazioni, portando alla costruzione di rapporti più completi e salutari, senza alcuna implicazione sessuale, ma semplicemente come risultato dell’accettazione del proprio corpo e di quello altrui.
Le principali teorie sul nudismo come terapia furono formulate quindi negli anni 60 e 70, principalmente come conseguenza del particolare clima culturale; l’utilità di questa pratica venne prevalentemente osservata sul campo psicologico, tuttavia non mancano teorie più o meno affermate riguardanti i benefici della pratica anche dal punto di vista prettamente fisico.
Oltre infatti al generale rilassamento, utile e positivo comunque anche sul piano strettamente fisico, l’esposizione completa del corpo in spiaggia o comunque all’aria aperta potrebbe aiutare a sintetizzare con più efficacia la vitamina D, la cui sintesi è attivata dall’esposizione al sole. Aumentando la superficie di esposizione quindi si potrebbe avere qualche vantaggio ulteriore, anche se questo era certamente più valido in periodi non lontani, nei quali i costumi da spiaggia coprivano parti ben più estese del corpo.
Campeggi naturisti, ancora pochi in Italia
Appurando che i maggiori effetti positivi derivano dall’interazione sociale in condizione di nudità, il luogo migliore per applicare la “terapia nudista” sono certamente i campeggi naturisti. In Italia queste strutture sono ancora piuttosto rare, il territorio nazionale ne ospita circa una decina, prevalentemente al Nord Italia e raramente in zone di mare, tuttavia all’estero essi sono molto più presenti, basti pensare alla Croazia o alla Spagna.
Il miglior modo quindi per godere dei benefici di questa pratica è quello di visitare uno di questi campeggi, facilmente individuabili online, sempre tenendo a mente la natura strettamente sociale e non sessuale di queste situazioni, confermata dalla frequente richiesta di queste strutture di dimostrarsi affiliati a una delle associazioni naturiste riconosciute in Italia o all’estero.