MTB, come girare Roma col futuro GRAB

Una delle città più belle del mondo da visitare in sella ad una mountain bike, Roma potrebbe riuscire ad offrire tutto ciò ai tanti appassionati di questo sport grazie al progetto del GRAB o meglio conosciuto come il Grande Raccordo Anulare delle Bici. La Città Eterna vista da una prospettiva del tutto nuova, spesso inedita, per coloro che, indossati casco e abbigliamento per  mountain bike, non rinunciano mai all’uso di questo mezzo economico e soprattutto ecologico.

Andiamo a scorprie questo circuito, che una volta realizzato ed ultimato, permetterà di visitare diverse zone della Capitale e vedere tra i monumenti o i luoghi storici e più significativi di questa splendida città. Naturalmente, è necessario avere un mezzo adeguato ed una certa preparazione fisica, in quanto il percorso non risulta tra i più difficili, tuttavia è lungo (se non si prevedono soste) e variegato. Oltre che, come detto, un equipaggiamento adatto.

La lunghezza complessiva del GRAB si dovrebbe attestare intorno ai 44 chilometri e l’itinerario distendersi su tratti pianeggianti e diversi saliscendi non tortuosi. La maggior parte del fondo dovrebbe essere asfaltato, tuttavia con diversi tratti sterrati. Il periodo più adatto per effettuare l’intero percorso o una parte di esso sarebbe dalla primavera all’autunno, anche se in occasione dei giorni di piena del Tevere alcune parti di esso potrebbero venir chiuse e in estate è sconsigliabile percorrerlo nelle giornate più calde.

Si potrebbe iniziare questo percorso dall’Arco di Costantino per arrivare al Circo Massimo, simbolo di divertimento e sport dell’antica Roma, uno “stadio” capace di ospitare oltre duecentomila persone, desiderosi di assistere ai tanti spettacoli qui organizzati. Superato questo, la pista ciclabile ci porta all Terme di Caracalla, un complesso termale altrettanto gigantesco e ben conservato, destinato alla cura del corpo per gli antichi Romani.

La tappa successiva ci porta a superare Porta San Sebastiano, che segnava l’ingresso alla città e ad una delle strade più celebri dell’antichità, l’Appia Antica, ricca di storia e di racconti. Attraversata per un certo tratto questa, si entra nel parco della Caffarella, ricco di verde e dal paesaggio agreste, molto diverso da quello incontrato finora.

Usciti da questo parco e attraversato un tratto trafficato, ci si dirige verso la zona di Arco di Travertino, ricco di ruderi storici d’età romana, per attraversare Tor Fiscale e raggiungere l’area degli Acquedotti, così definita per via dei diversi acquedotti presenti che fornivano l’acqua alla città. Si arriva così al quartiere popolare del Quadraro, ricco di storie da raccontare.

Da qui ci si dirige prima verso l’acquedotto Alessandrino e Tor Pignattara, uno dei quartieri più multietnici e complessi della Capitale, per arrivare poi a Villa De Sanctis, una suggestiva area verde  ricca di attrazioni storiche e culturali. Si passa poi nella zona di Villa Gordiani e si giunge alla pista ciclabile Palmiro Togliatti, che conduce direttamente alla Riserva dell’Aniene, che offre un paesaggio naturale ricco e suggestivo.

Da qui poi, passando per diversi altri polmoni verdi cittadini come Villa Ada e Villa Borghese, si attraversano di nuovo zone cittadine vivaci con Piazza Cavour, Trastevere, per giungere all’antichissima e celebre Sinagoga e poi ancora risalire verso l’antico Teatro Marcello e fare ritorno al Colosseo, da dove si era partiti.

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