Guida Turistica Valle d’Aosta

Guida Turistica Valle d’Aosta

Questa piccolissima regione non solo è piccola, maha anche un primato tutto nazionale: la Valle d’Aosta, infatti, è anche la regione più piccola d’Italia. Situata alla punta nord occidentale della nostra nazione, la Valle d’Aosta ha un territorio prettamente montano che la rende meta davvero speciale per chi ama lo sci, per chi ama gli sport invernali o per chi ama le escursioni e le arrampicate in alta montagna. Dalla Valle d’Aosta si accede infatti alle pendici delle montagne più alte di tutta l’Europa: lo spettacolare Monte Bianco, lo stupefacente Monte Rosa, il magnifico Cervino, il meraviglioso, ed il nome non è assolutamente un caso, e stupefacente Gran Paradiso. Data la sua struttura geologica, la Valle d’Aosta ha una vocazione naturale al turismo invernale, ben conosciuta in tutto il mondo sia per la grande qualità e quantità delle sue piste dedicate allo sci o agli altri sport sulla neve, sia per la qualità altissima dei servizi offerti a chi sceglie la Valle d’Aosta come meta di vacanze invernali. Sicuramente non manca di attrattiva in nessuna delle altre stagioni: visitare la Valle d’Aosta in quella che viene considerata bassa stagione, ovvero in primavera od in estate, nelle sue località più distanti dalle piste perennemente innevate, sicuramente offre la possibilità di vistare paesaggi davvero da favola. L’altra faccia economica della Valle d’Aosta, infatti, poggia parzialmente anche sulle grandi aree coltivabili che vengono quasi completamente dedicate al pascolo, per l’industria dell’allevamento di bovini e la conseguente industria casearia, ricca di burri e di formaggi dai caratteristici sapori montani.

Da scoprire e da ricercare sono le tradizioni e la storia di questa regione. Inizialmente occupata dai Romani, la Valle d’Aosta venne poi per lungo tempo dominata dalla Francia, che la riconosceva come parte autonoma, si amministrativamente che politicamente. Questa tradizionale autonomia, venne mantenuta fino alla Rivoluzione Francese e, con la nascita del Regno d’Italia, l’annessione della Valle d’Aosta fu più volte particolarmente contestata dalle popolazioni  locali che ottennero, nel 1948, il riconoscimento di Regione a Statuto Speciale.  Terra fortemente legata alle tradizioni del passato, la Valle d’Aosta mantenne nel corso dei secoli un legame molto forte con le arti ed i mestieri nati in quella terra. Poco propensa a lasciar diluire le sue tradizioni, mantenne intonsa moltissima parte della sua cultura, nonostante i cambi di regime politico o di situazione economica che, per i valdostani, viene vissuta come esterna alla loro propria cultura. Ricco frutto di questa peculiare caratteristica della popolazione della Valle d’Aosta, sono le tradizionaliVeillà, rievocazioni di antichi mestieri che si svolgono periodicamente in molti borghi di questa piccolissima regione, rievocazioni che non hanno il sapore di una costruzione intellettuale, ma hanno piuttosto tutta la vivacità e la ricchezza che deriva dal fatto di non aver mai realmente abbandonato queste tradizioni e questi mestieri, ovvero di averli trasportati fino ad oggi, cambiandone a volte la forma ma lasciandone puro ed intatto il cuore e lo spirito. Tra le tradizioni, non possono ovviamente mancare quelle gastronomiche, anch’esse giunte fino a noi  e trasportate intatte nel corso del tempo. Complice sicuramente la modalità di allevamento dei bovini, che nulla toglie alla antica arte dell’allevamento alpestre, è giunto intatto fino a noi il capolavoro dell’arte e della tradizione culinaria della Valle d’Aosta, ovvero la famosissima fonduta. A base di fontina, la fonduta gustata calda è davvero inimitabile e ci racconta, in un unico, collegiale calderino, tutto il sapore e la storia di questa piccola ed incantevole regione. La fonduta della Valle d’Aosta, gustata d’inverno dopo lo sci o gustata d’estate dopo una arrampicata o dopo una escursione, ha un sapore che non riusciremo a trovare da nessuna altra parte.

Condividi