Guida Turistica Forlì

Guida Turistica Forlìcittà sorta su un antico insediamento commerciale chiamata Terra dei vasai dagli Etruschi, già nel 400 la produzione di Forlì batteva per conoscenza e prestigio quella della vicina Faenza,divenuta famosa solo dal 500 in poi. Il nome attuale è di origine romana, infatti si dice che l’insediamento risalga al 188 a.C.fondato da Caio Livio Salinatore, figlio del console Marco Livio Salinatore. Caduto L’impero romano d’occidente, dopo un breve dominio di Odoacre, Forlì entrò nel regno degli Ostrogoti, per poi seguire nell’impero di Bisanzio. Nel VI secolo divenne parte delle donazioni di Pipino il Breve alla Chiesa; i colori della città sono il bianco e il rosso, il simbolo dell’aquila Sveva in campo d’oro viene concessa da Federico II nel 1241 dopo essere stato aiutato dalla città schierata con i Ghibellini nella presa di Faenza. Nel Medioevo prese avvio quella che sarebbe diventata un’importante tradizione nel campo della medicina, tanto che l’11 aprile del 1425 venne aperta la prima scuola laica. Dopo un continuo tentativo di ritorno degli Ordelaffi, Papa Giulio II riusci nel 1506 a stabilire la pace tra Guelfi e Ghibellini. Nel 1630 riuscì a sfuggire alla peste, tanto da attribuirne il merito alla Madonna del fuoco, la quale in suo onore venne innalzata una colonna celebrativa nel campo dell’Abate. La situazione politica non mutò fino all’unità d’Italia.

Alcuni dei monumenti e  luoghi di interesse che la città di Forlì può offrire sono, per quanto riguarda i luoghi di culto, la Basilica di San Pellegrino Laziosi santuario celebre perché ospita le spoglie mortali del santo in questione,  patrono dei malati di tumore, di AIDS e di malattie incurabili in genere. Tale chiesa è stata insignita del titolo di Basilica da Paolo VI, unico esempio di stile Gotico in Romagna. Per quanto riguarda il profano,  come non ricordare il famoso Palazzo Merlini, edificio settecentesco di origine Barocca o il Palazzo dei Signori della Missione; imponente edificio del XVIII secolo voluto dal cardinale Fabrizio Paolucci perché fosse sede dei padri della Congregazione della Missione di San Vincenzo De’ Paoli.

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